Recensione di Paola Casella
mercoledì 16 novembre 2022
Il risolutore di enigmi Benoit Blanc viene invitato ad una vacanza supervip su una esclusiva isola greca, insieme al gruppetto di amici storici del multimiliardario Miles Bron. Gli ospiti, tutti ricchi quasi quanto Bron, sono l'ex modella Birdie e la sua assistente Peg, la politica Claire, lo scienziato Lionel, l'influencer sciovinista Duke con la sua ragazza Whiskey, e la misteriosa Andi, corresponsabile della fortuna di Miles ma da lui estromessa senza tanti complimenti. Il gruppetto dovrebbe risolvere un giallo ideato dal multimiliardario, ma ben presto i delitti diventeranno reali. Starà a quel genio eccentrico di Benoit Blanc venire a capo di un mistero assai complicato e fare in modo che almeno qualcuno torni vivo dall'isola.
Glass Onion segue il successo internazionale del primo whodunit con protagonista Blanc, quel Cena con delitto - Knives Out chiaramente ispirato ai capolavori di Agatha Christie aggiornandoli al tempo presente e alle dinamiche socio-economiche della contemporaneità.
Il regista e sceneggiatore Rian Johnson è la mente geniale dietro questa serie di scatole dell'inventore (che comprenderà anche un terzo capitolo già in cantiere) e Daniel Craig abbandona il broncio di James Bond per incarnare un eroe la cui prodigiosa capacità di trovare collegamenti e soluzioni sembra essere contraddetta dalla sua propensione a rendersi ridicolo: in questa puntata lo vediamo inciampare, correre in modo goffo e indossare pigiamini da giorno con spassosa autoironia (e nell'originale il suo eloquio e il suo accento valgono da soli il film).
In questo secondo capitolo l'asticella ovviamente si alza, e la storia è più complessa, più pirotecnica e più ricca di ambientazioni ed effetti speciali della precedente, a cominciare dall'ambientazione su un'isola e presso un complesso edilizio avveniristico dominato dalla costruzione di vetro a forma di cipolla che dà il titolo al film: e come una cipolla la trama svela a poco a poco i suoi strati, che dovrebbero essere visibili a occhio nudo (come strati di vetro) e invece rimangono oscuri finché Blanc, e Johnson, non ce li rivelano. Il tutto avviene ad una velocità elevata, con continui colpi di scena, cambi di luogo (e d'abito) e movimenti di macchina.
Glass Onion è un luccicante congegno ad orologeria, e se la profondità non è fra i suoi orizzonti, la trama non è priva di digressioni sociologiche a commento della società attuale, in linea con le nuove dramedy da grande schermo come Parasite o Triangle of Sadness. La scelta del gruppetto di ultraricchi (come già in Knives Out) invita a riflettere sul vuoto etico e la mancanza di scrupoli delle classi più privilegiate, soprattutto quando messe a contrasto con il "popolo minuto". Blanc diventa un equalizzatore sociale e una livella morale, nonché uno smascheratore di ipocrisie altissimo borghesi. E alcuni personaggi sono evidenti alter ego dei magnati del presente, in primis quel Miles Bron che sta fra Zuckerberg e Musk.
Fondamentalmente però Glass Onion è un giocattolone da 40 milioni di dollari che fa sentire noi spettatori dei privilegiati per il solo fatto di potercelo permettere al prezzo di un biglietto di sala o di un abbonamento annuale, e farà venire voglia di rivederselo più volte giusto per capire quanto sono ben oliati i meccanismi che lo governano. Nelle scene iniziali gli inviti agli happy few sono nascosti dentro a scatole misteriose che bisogna aprire risolvendo complicati giochi di logica, e Glass Onion fa lo stesso con noi: ci invita alla visione con delitto, e ci sfida a capire chi è stato prima di tutti gli altri.
Il cast, su cui spiccano l'ineffabile Janelle Monae e il corpulento Dave Bautista (mentre Ed Norton e Kathryn Hahn gigioneggiano senza ritegno), è al servizio del nostro divertimento, e un paio di cammei "buttati via" ci danno la misura di quanto Johnson possa ormai chiedere qualunque cosa a qualunque attore, in cambio di un ruolo grande o piccolo all'interno dei suoi marchingegni pirotecnici.
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